Gasperini, la chiarezza non va solo pretesa

Gian Piero Gasperini ieri, nel tardo pomeriggio, è tornato a parlare ai margini dell’evento Tennis Vip presso la Cittadella dello Sport di Bergamo. Tra i vari temi affrontati dal Vate di Grugliasco, ha colpito la descrizione della strategia delle “tre strade“.

Tre vie che Gasperini intravede per ripartire con l’Atalanta. Opzione 1: investire in attacco con un colpo alla Zapata o alla Muriel per alzare il tasso tecnico della squadra. Opzione 2: ringiovanire la compagine immettendo in rosa calciatori cresciuti nel settore giovanile e senza creare aspettative di sorta. Opzione 3: rimanere così come si è ma con – e questo è stato un passaggio significativo del discorso “gasperiniano” – molte possibilità di non poter più competere per le posizioni europee. In ogni caso, chiosa gasperiniana, la società deve fare chiarezza sul da farsi.

Una posizione assolutamente legittima e condivisibile. Ma che lascia anche alcune perplessità. In primis, i pochi fatti realizzati fino a questo momento farebbero pensare a una diversità di opinioni tra Gasperini e società. Il primo ha praticamente affermato che la via del “continuiamo così” non sarebbe proprio la sua preferita, mentre i rinnovi di contratto di molti calciatori (Zapata, Toloi, Palomino, Djimsiti tra gli altri) farebbero percepire come la dirigenza sia orientata sulla strada della conferma.

Poi, con tutto il rispetto, Gasperini pretende chiarezza ma sarebbe anche ora che cominci pure a darla, la chiarezza. Ieri il passaggio sulla stampa locale che non avrebbe evidenziato in maniera netta i “torti arbitrali” subiti è stato assolutamente gratuito e non veritiero.

Per due motivi. Innanzitutto, perché la stampa locale (ivi compreso BergamoNerazzurra.net) ha sempre sottolineato ed evidenziato tutti gli episodi dubbi. E poi perché Gasperini non è stato ancora chiaro nel fare autocritica. Inutile girare intorno alla questione, quel “ragazzini” che Gasperini affibbiò agli arbitri nel post Atalanta-Udinese 1-1 è stata la miccia del difficile rapporto con le già giacchette nere.

Il tecnico, da uomo navigato nel mondo del calcio, dovrebbe conoscere benissimo la permalosità dei direttori di gara e quell’epiteto è stato l’inizio della fine.

Allo stesso modo, Gasperini non ha mai fatto chiarezza su alcune decisioni tecnico -tattiche ai limiti del ritiro del tesserino. Tanto per rinfrescarci la memoria: Boga esterno tutta fascia, Pasalic a centrocampo, Pessina esterno d’attacco, Cissé fatto esordire con rete della vittoria col Bologna e poi non lanciato quando in attacco vi era un pianto greco, Demiral out per scelta tecnica nell’ultimo decisivo mese.

Quindi, Gasperini pretenda giustamente chiarezza dalla società. Noi continueremo, altrettanto giustamente, a pretendere chiarezza da lui.

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